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Ennio

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  1. Ciao a tutti; chiedo in particolare il parere di Enzo, ma anche gli altri amici sono benvenuti nel dibattito. Esemplari raccolti in città, in un piccolo spazio di verde pubblico circondato da palazzi, tra l'erba e sotto pino domestico associato a qualche pino d'aleppo ed alcuni tigli, crescita gregaria. Cappello da 2 a 5 cm, ornato da piccole squame nocciola-brunastre sempre più rade verso il margine che è leggermnete striato, disco unito con umbone poco prominente. Lamelle biancastre con filo seghettato. Il gambo privo di ornamentazioni, colore carnicino più carico alla base, in tutti gli esemplari raccolti non c'era quasi per niente tracce di anello. Carne esile, odore fungino (non di scleroderma), pressata odora di nocciola, leggermente arrossante alla sezione nel gambo. Mi ero inizialmente orientato su Lepiota lilacea, ma l'assenza di anello e i colori meno carichi mi ricordano una varietà di Enzo ( L. Lilacea var. pallida 1989), per questo chiedo in primis a Enzo (anche un consiglio per l'esame micro) Allego una foto da digit, (meglio di così per ora non mi vengono). Un cordiale saluto, Ennio.
  2. Caro Giapst, anche se era a terra ti sei accertato che sotto non ci fosse una radice o legno interrato? a vederlo così sembrerebbe un primordio di una Polyporacea (Meripiluis giganteus, Phaeolus schweinizii, ?) a risentirci, Ennio
  3. Cari amici, penso sia una Amanita aureola. Per chi frequentasse la zona della Laga ascolana località sopra "Passo Elchino" (AP), ogni tanto capita di trovare tra l'erba in pieno prato questa Amanita, addirittura due volte l'ho ritrovata tra alcuni gruppetti di pioppo tremulo; da lontano pensavo fossero dei Leccinum aurantiacum, invece trovai questa sorpresa che, ad essere sincero, sconvolse non poco le mie limitate conoscenze relative all'ecologia di questa specie. PS: nei prati erba a tratti molto alta (chiamata in dialetto, falasco) e rari cespugli di ginepro e quache sporadico gruppetto di pioppi. Ciao Ennio.
  4. bellissime foto Luciano, ma quando la facciamo l'escursione micologica con tutti i marchigiani di APB?, ciao Ennio
  5. quello che dice Alfy riguardo il colore delle lamelle è vero; a maturità dovrebbero assumere dei riflessi verdognoli molto lievi, dalla foto si nota invece un riflesso rosato: è una distorsione cromatica oppure... Però le verruche piramidali appuntite sono tipiche della A. echinocephala mentre la A. strobiliformis in genere ha placche abbastanza consistenti. Che sia la varietà bicollariatà Boudier ? (ma non vedo i due anelil), oppure seguire le indicazioni di Enzo circa le varietà della Strobiliformis; ai posteri l'ardua sentenza? ciao Ennio.
  6. scusate, mi sono accorto solo ora che ho scritto Volvariella anzichè Amanita, forse non ve ne siete accorti, però l'errore c'era, ciao Ennio
  7. non so se sono arrivato tardi, per me la foto n. 2 è Amanita porphyria, ciao Ennio
  8. Ho poca esperienza di questo Genere, ho una raccolta di T. palmata, effettuata 4 anni fà a Ravasletto, sotto peccio e penso possa associarsi alla tua specie, ciao Ennio. PS: Bisognerebbe sentire Giovanni Zecchinin, lui è molto bravo per questo Genere.
  9. Giorgio, ma cos'è quella riga bianca che si vede in basso a destra sopra le lamelle del fungo sezionato ? a me sembrava un pezzo di anello Ennio
  10. L'imenoforo seccato e triturato serviva da esca per acccendere il fuoco; quando lo si faceva strofinando tra loro dei rametti di legno secco (in sostanza era l'attuale diavolina). Nella bisaccia dell'uomo trovato nel ghiacciaio del Similau (Otzi) sono stati trovati pezzetti di questo fungo che già allora veniva usato per questo scopo. Inoltre durante le battaglie nel medioevo, veniva usato per fermare il sangue dalle ferite delle spade, inserendo fettine di questo fungo, dentro i tagli delle armi. Conosciuto in tutta Europa come "fungo esca". ciao Ennio
  11. .... ma mi sbaglio o nel fungo in sezione si intravede il filo di un anello? se è così allora ci orientiamo verso Volvariella sp. ciao Ennio PS: Giorgio, però non ci far stare tanto sulle spine"
  12. Ciao Maribea, proprio la scorsa settimana in Carnia, ho avuto modo di osservare e studiare diverse raccolte di questo fungo che per me sembra corrispondere a Hygrophorus persicolor = fragicolor per la colorazione prevalentemente rosata e non rosso-porporino come in H. erubescens,e la cuticola molto più vischiosa. Inoltre H. persicolor nasce già molto rosa e perde questa tonalità crescendo o seccandosi, per poi macchiarsi di giallo, mentre H. erubescens nasce biancastro e si macchia di rosso porpora durante la crescita, anche lui comunque tende ad ingialllire. Allego una foto di una delle recenti raccolte in merito, Ennio
  13. Ciao a tutti, premetto che è molto brutto e poco leale, utilizzare lo spazio del forum per esprimere certi pesanti giudizi che rasentano la denigrazione di alcuni autori, se non peggio. Conosco da tempo Giovanni Consiglio e sono lieto di essergli amico, anche ultimamente abbiamo trascorso una settimana assieme ai soci del mio Gruppo e la sua valenza micologica è stata determinanta ed illuminante per le nostre raccolte. Per quanto riguarda Cortinarius in Italia, so con quanto scrupolo, meticolosità e correttezza, gli autori si sono dedicati alla sua realizzazione, per molti di noi, micologi dilettanti, è stata la pubblicazione che ci ha permesso di aprire gli orizzonti, sempre molto difficili, verso questo Genere. Poi ognuno di noi, asseconda di quello che crede di essere o sapere (in buona o cattiva fede) si assume le proprie responsabilità per quello che scrive. un cordiale e affettuoso saluto, Ennio.
  14. Bellissime immagini Cinzia, sono ritornato indietro di 25 anni, a suo tempo girai per lungo e largo turto il gruppo del Brenta -Adamello, quando i ghiacciai erano ancora tali, Ciao Ennio.
  15. Lavaredo 24: quelli dell'immagine precedente, siamo noi con 60 anni sulle spalle. e queste sono le cime che si specchiano in un piccolissimo laghetto nei pressi di una malga di cui non ricordo il nome. Un cordiale saluto a tutti, Ennio e Ivana, Elio e Luisa.
  16. Lavaredo 22: siamo quasi alla fine dell'itinerario, la mia signora si era proprio stancata
  17. Lavaredo 21: uno dei rari esemplari di pino mugo incntrati: funghi niente, forse per la neve dei giorni precedenti.
  18. Lavaredo 20 Lavaredo 20: la cima piccola lato nord .
  19. Lavaredo 19: quello che vedevano i soldati della grande guerra, da una delle grotte scavate nella viva roccia
  20. Lavaredo 18: sotto le cime; riprendendo la 2^ parte del percorso per la via del ritorno
  21. Lavaredo 17: le cime viste dai pressi delrifugio Locatelli
  22. Lavaredo 16: obelischi nei pressi del rif. Locatelli
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