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Parliamo di Agaricus
Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Appunti di micologia ed aggiornamenti
Sistematica del Genere Agaricus L.: Fr. (ex Psalliota Fr.) CLASSE BASIDIOMYCETES ORDINE AGARICALES GENERE Agaricus specie campestris varietà o forma campestris var. squamulosus CARATTERI SPECIFICI DEL GENERE AGARICUS funghi terricoli, bivelangiformi con anello evidente e persistente, eterogenei, struttura a ife filamentose, sporata bruno-porpora, alimentazione saprofitica o simbionte. HABITAT abetaie, boschi latifoglia termofili, pascoli montani, prati, giardini, dune marine, ecc. - dal livello del mare sino a 2000 m. - periodo di crescita aprile - dicembre il genere Agaricus è suddiviso in 2 gruppi e 7 sezioni sez. 1° Gruppo RUBESCENTES: carne +/- arrossante alla sezione, odore fungino, reazione di Schaffer negativa 1 agaricus - anello ascendente fragile, lamelle rosa per lungo tempo, filo intero 2 hortenses - anello ascendente membranoso, gambo con tracce di armilla, lamelle presto brune, filo bianco sterile 3 bitorques - anello ascendente doppio, a volte presenza di armilla volviforme, - lamelle presto brune 4 sanguinolenti - anello discendente singolo, fioccoso, carne +/- arrosante al taglio, - gambo a volte con ife rizomorfe sez. 2° Gruppo FLAVESCENTES: superfici esterne e interne +/- ingiallenti, odore anisato o di fenolo, reazione di Schaffer +/- 5 arvenses - anello discendente doppio con ruota dentata su faccia inferiore, - odore di anice o mandorle amare, cuticula ingiallente al tocco o con l'età, - carpofori robusti e grandi 6 minores - anello discendente semplice, fragile, ingiallenti solo esternamente, - carpofori di piccola taglia - diametro pileico 3 - 8 cm 7 xanthodermatei - anello discendente doppio con ruota dentata su faccia inferiore, - carne ingiallente alla sezione e anche esternamente - odore +/- netto di fenolo (tintura di iodio), tossici attualmente sono conosciute circa un centinaio di specie di Agaricus E/C 2003 -
Rispondo all’invito fatto da Doni il 21 maggio scorso a parlare un po’ d’Agaricus, ripetendo ancora che essendo un semplice appassionato del genere, dovrete prendere un po’ ”con le pinze” quest’intervento e considerarlo come semplice contributo amatoriale. L’auspicio è che altri “filo-prataioli” si uniscano a questa discussione portando ognuno le proprie conoscenze ed esperienze, poiché lo scambio reciproco d’idee, consigli e informazioni, è sicuramente elemento di crescita ed arricchimento non solo individuale. Indubbiamente tra i tanti Generi dei funghi, l’Agaricus è uno (se non il primo) tra quelli più facilmente riconoscibile macroscopicamente da quanti possiedono un minimo d’esperienza e conoscenza micologica. I suoi caratteri morfobotanici, facilmente intuibili e rilevabili, ci aiutano non poco nell’individuazione del Genere: carpofori di medie o grandi dimensioni (con l’eccezione di poche piccole specie), gambo centrale, cappello emisferico anche a maturità mai revoluto, lamelle libere, sporata bruno-porpora, bivelangiformi (velo generale + velo parziale, a volte con presenza di una pseudo- volva basale +/- appressata), anello evidente anche in vecchiaia. Solamente due tonalità di colori - bianco-avorio o bruno-marrone - cuticola da sericea a +/- squamosa, a volte +/- ingiallente, carne fibrosa, biancastra o arrossante al taglio, odore gradevole nella maggioranza delle specie (fungino, anisato, mandorla amara), in altre poche specie (d’inchiostro, tintura di iodio, fenolo; in questi casi si ha anche ingiallimento della carne alla sezione). Fin qui è tutto abbastanza facile, ma quando si tenta di determinare la singola specie, le cose si complicano un po’ per un insieme di fattori: 1) ogni raccolta è fortemente condizionata dalle condizioni ecologiche e meteo-climatiche del momento; a volte si può raccogliere nello stesso posto la medesima specie ma con habitus (modo di presentarsi) nettamente diverso dalla raccolta precedente. 2) Oltre alla reazione di Schaffer (anilina + acido nitrico da usare incrociando i due elementi), non ci sono d’aiuto altre reazioni macrochimiche come per altri generi (es. Russula). 3) Anche l’esame microscopico non riveste un importanza basilare, esso consiste principalmente nell’osservazione di spore, basidi e cistidi; la presenza o assenza di questi ultimi elementi nel filo lamellare (cheilocistidi) è invece un elemento importante ai fini della determinazione. 4) Un altro elemento che complica ancora di più l’impegno di chi si dedica a questo genere, che è stato per lungo tempo “un poco snobbato” dai grandi della micologia, è la diversa interpretazione sistematica che forniscono i maggiori specialisti del momento, contribuendo a volte a “confondere” le idee a noi poveri micologi dilettanti. 5) Attualmente il Genere Agaricus è oggetto di una revisione generale ad opera soprattutto di due autori moderni: l’olandese Marijke M. Nauta e lo spagnolo Luis A. Parra con il quale collabora attivamente A. Cappelli, (personalmente, il miglior riferimento italiano per questo genere). Accludo uno schema molto succinto della sistematica del genere che segue a grandi linee quella proposta da A. Cappelli nel suo volume AGARICUS 1984. Sperando che siate riusciti a leggere fino in fondo questo modesto contributo, concludo segnalando alcune monografie su questo genere, per data di pubblicazione: 1) AGARICUS del dottor Alberto Cappelli di Saronno, collana FUNGI EUROPAEI 1984. 2) FUNGI NON DELINEATI vol. XXIV, Luis Alberto Parra, 2003, Ed. Candusso, Alassio (SV). 3) Gli Agaricus del prof. Roberto Galli di Milano, 2004, Ed. dalla Natura. 4) Flora Agaricina Neerlandica, Marijke M. Nauta, vol.5, 2004, per la sola sezione attinente al Genere Agaricus. Un saluto, più che mai caloroso e necessario, visto che nei m. Sibillini (sopra quota 1600) sta nevicando alla grande e……. siamo al 3 giugno! Ciao a tutti, Ennio
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...ecco cosa c'era, giovane esemplare di vipera aspis, probabilmente nata nella scorsa stagione 2005.
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nella prima immagine, da sx i monti Porche, Borghese, Argentella da pian perduto. Rossano e Rodolfo, se avessero visto cosa c'era pochi metri sopra loro, forse non sarebbero così "spaparanzati"
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sabato 27 escursione nei monti Sibillini, m. Vettore e dintorni di Castelluccio di Norcia. Avevo domenticato a casa la digitale e le foto le aveva fatte Rossano, le mie foto con la reflex, ovviamente penalizzate per la scannerizzazione da dia, arrivano solo ora. Ciao a tutti, ci ritroveremo in questi posti a luglio.
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Altro che non Bjerkandera adusta ?
Ennio ha risposto a Enzo nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
lo credo bene!, c'ero anch'io e stavo accompagnando i norvegesi e gli spagnoli nei dintorni di Faete, quando ha iniziato a nevicare e poi non siamo riusciti a ritornare per Forca di Presta perchè già c'era un palmo di neve fresca; ma almeno era l'otto novembre, ora siamo a giugno! -
Altro che non Bjerkandera adusta ?
Ennio ha risposto a Enzo nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
che bello ragazzi! ora si che il gioco si fà duro; dunque buttatevi senza timore. Riconfermo le mie perplessità per Bjerkandera, su gli esemplari giovani non mi posso pronunciare in quanto ho solo qualche esperienza di raccolte mature. Un cordiale saluto a tutti gli intervenuti e un benvenuto a Gilly Ennio PS: Enzo nei Sibillini per giovedì e venerdi, è prevista neve fino a quota 1600; cosa facciamo, rimettiamo gli sci da fondo?. -
Altro che non Bjerkandera adusta ?
Ennio ha risposto a Enzo nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Ciao Enzo, ecco un mio limitato contributo (di più non sono capace); vedendo le foto mi lasciano un pò perrplesso i pori molto grandi, senza tonalità grigiastra e l'alto spessore del contesto. Normalmente trovo esemplari più sottili con imenio fittissimo. Ti accludo anche una foto, sempre scannerizzata da dia. ti saluto, Ennio -
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Grazie a tutti gli amici che sono intervenuti, concludo anch'io con una immagine di Sarcosphaera crassa in habitus "normale" ciao, se posso ci vedremo al Ceppo, Ennio -
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Ciao Daniele, in primis ti rammento i dubbi espressi nel mio primo intervento per quanto riguarda la morfologia di questi esemplari, a seguire ribadisco la mia limitata capacità "microscopica" unita alle citate difficoltà di fotografia. Percui le immagini sono a campo ristretto e quindi non permettono una veduta ampia e completa. La maggior parte delle spore erano ancora immature, le poche che erano a "spasso" fuori dagli aschi misuravano 14-17 x 7-8 micron, aschi opercolati lunghi più di 300 micron. Dalle immagini non si evidenzia ma le parafisi sono settate, non ho notato ramificazione (probabilmente perchè non sono riuscito a definire il campo). Ho confrontato questi dati micro con il volume degli ascomiceti del Breitenbach, sembra che collimino. Per il resto vale quanto detto in precedenza: chi + ne sà, + ne metta!. Cordiali saluti Ennio -
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Anche se gli aschi sono ancora immaturi, l'amiloidia e le dimensioni concordano con il Breitenbach (ho solo questo libro), anche le parafisi, con evidente pigmento incrostante sembrano corrispondere. Chi più ne sa mi dia una ulteriore dritta, grazie e ciao, Ennio -
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Agli amici che sono intervenuti in questa discussione, confermo la scoperta "dell'acqua calda". Nonostante l'habitus alquanto atipico, avete visto giusto; è proprio Sarcosphaera crassa var. nivea o forma albina. Di seguito posto la microscopia a vari ingrandimenti (fatta con la mia digit da un oculare del microscopio per incompatibilità in quanto questo è predisposto solo con adattare per Nikon colpix). Scusate se la qualità delle immagini risente di questo inconveniente e della poca pratica del sottoscritto. -
Caro Enzo, la Floccularia della foto non è "nostrana", l'ho fotografata nella zona del m. Sirente in Abruzzo, l'ottobre scorso, durante il Convegno del G.E.M.A. Per quanto voglia bene ai Sibillini, non posso però attribuire loro meriti non propri, ciao Ennio
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
per Arturo, se faccio in tempo entro il primo pomeriggio faccio un salto in sede a fare un vetrino e se ci riesco, anche qualche foto, la mia digit non è compatibile con il micro olimpus della Associazione, (devo fotografare da un oculare), ti farò sapere, ciao Ennio -
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Ciao Alfy, grazie per l'intervento. Come premesso, da lontano avevo pensato anch'io a S. Crassa (poi anche alla varietà nivea, mi sembra del Moser), ma in tutti gli esemplari ci sono più fori circolari disposti variamente e non una sola apertura apicale tendente a lacerarsi in lacinie +/- definite come succede di norma. Questo particolare, unitamente al fatto che non sono molto ferrato nel campo degli Ascomycetimi, mi hanno fatto nascere questi dubbi. Comunque tutto è possibile, spesso i nostri amici funghi si prendono gioco di noi presentandosi morfologicamente in maniera atipica e sorprendente. Ben vengano quindi, consigli, pareri e scambi di informazioni in merito. -
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Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere