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Ennio

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  1. 10) Tricholma pardinum = T. tigrinum, qui siamo nel nel gruppo dei Tricholomi grigi comunemente chiamate "morette" solo che questa specie raggiunge dimensioni notevoli (fino a 16 cm) mentre le "morette" commestibili non superano gli 8-10 cm, di consistenza abbastanza fragile. Si riconosce oltre che per le maggiori dimensioni, per avere il cappello ornato da squame concentriche e grossolane grigio-brune, carne soda e massiccia con netto odore farinoso, lamelle biancastre che da giovani secernono delle goccioline incolori, habitat latifoglia con preferenza per il faggio e le querce. Il suo consumo provoca una sindrome gastroenterica grave che provoca fortissimi dolori ma che evolve in maniera benigna entro pochi giorni. Se state BENE attenti nell'osservare queste specie, andrete a funghi con maggior tranquillità, almeno spero!! un saluto bionico, Ennio.
  2. 9) Paxillus involutus: altro fungo di non bel aspetto per i suoi colori bruno-ocracei crescente anche numeroso in boschi di ogni specie (a volte anche nei parchi pubblici), si caratterizza per aver l'orlo del cappello a lungo tempo involuto e per macchiarsi di ruggine ove pressato, lamelle decorrenti, prima ocra pallido poi rugginose, carne dello stesso colore e anch'essa diviene rugginosa al taglio. Fino a qualche anno fa veniva dato per commestibile, poi si sono verificati avvelenamenti anche mortali dovuti al suo consumo.
  3. 8) Galerina marginata, questo piccolo fungo non dovrebbe attrarre l'attenzione dei fungaroli, senonchè a volte può crescere assieme alla conosciutissima Armillaria mellea (chiodino) da cui differisce per le piccole dimensioni cappello (max 6 cm) striato e di color brunastro, anello fugace, lamelle ocra a maturità, questa specie provoca un avvelenamento mortale con sintomi simili a quelli dell'Amanita phalloides. Questa nota per ribadire che, contrariamente a quanti erroneamente credono, sulle piante o ceppaie non crescono solamente funghi buoni.
  4. 7) altro Cortinarius mortale che cresce quasi esclusivamente nelle peccete alpine vicino alla base delle ceppaie o residui legnosi, spesso a gruppetti: Cortinarius speciosissimus = C. orellanoides, cappello inizialmente conico con evidente umbone, colore bruno-rossiccio, gambo concolore ornato da cercini giallastri, carne bruno-rossastra con odore rafanoide.
  5. 6) e questa è la specie più velenosa in assoluto: Cortinarius orellanus i cui sintomi di avvelenamento possono manifestarsi anche a distanza di 24-36 ore e più dal suo consumo, perciò doppiamente pericoloso !. Come tutti i Cortinarius è fornito di un anello cortiniforme (come una ragnatela) teso tra margine del cappello e gambo e che a maturità lascia dei residui filamentosi sul gambo, tutto il fungo assume una colorazione bruno-rossastra rugginosa, habitat principalmente sotto latifoglia, prediligendo ambienti caldi.
  6. 5) in questo periodo soprattutto nella lettiera dei boschi, fruttificano molti funghi bianchi di piccole-medie dimensioni, spesso gregari, lamelle bianche +/- decorrenti, carne esile ma elastica, sporata biancastra, si tratta di un Gruppo di Clitocybi tossiche (alcune anche molto velenose), se vi capita di vederli, lasciateli lì a completare la loro funzione bio-ecologica e non curatevi di loro. Come esempio vi allego una delle varie specie di questo gruppo: Cliticybe dealbata che ne riassume un po' i caratteri morfologici comuni.
  7. 4) Nel Genere Boletus non ci sono funghi mortali (per fortuna) ma alcune specie a pori rossi sono tossiche, prima fra tutte il Boletus satanas che raggiunge dimensioni notevoli, cappello grigio ardesia, pori rossi a maturità, gambo giallo ma ricoperto da un fitto reticolo rosso acceso, carne virante +/- leggermente al bluastro. Altre specie di Boleti a pori rossi sono commestibili dopo adeguata (lunga ) cottura, ma bisogna conoscerle bene, perciò se non si è esperti, è meglio astenersi dal raccoglierle e consumarle. Habitat: boschi termofili di latifoglie, querce, castagni, ecc.
  8. 3) altra specie mortale: Amanita virosa, cresce soprattutto in zona alpina nelle abetaie, rara sotto latifoglia, è un fungo completamente bianco con il caratteristico cappello eccentrico rispetto al gambo che è ornato da fioccosità scagliose bianche, carne con un marcato cattivo odore viroso (come di medicinali).
  9. 2) altra specie mortale: Amanita phalloides var. alba, habitus come per la specie tipo solamente che è tutta bianca. Stessi periodi e habitat di crescita.
  10. 1) Questa è la specie che ogni anno fa più vittime in Italia: Amanita phalloides, come le altre Amanita mortali (verna, virosa, phalloides var. alba) si riconosce per la presenza di una volva bianca e persistente e sacciforme alla base del gambo, lamelle libere e bianche, anello pendulo bianco, carne bianca immutabile, perciò quando trovate un fungo che ha questi tre caratteri state in campana, ehh!. Habitat di crescita: pressoché ubiquitaria, latifoglie, aghifoglie, dal livello del mare fino a 1500 m.
  11. Ciao a tutti, fra qualche giorno, almeno dove ha piovuto sufficientemente, inizieranno a spuntare i primi funghi della stagione tardo estiva-inizio autunno. Al di la delle tante specie eduli, in questa stagione c'è ne sono però alcune particolarmente pericolose e potenzialmente mortali; questa puntata è dedicata a queste, soprattutto per i principianti (ma anche ai vecchi fungaroli non fa male ripetere), ehh!. Ricordando a tutti che la prudenza non è mai abbastanza, vi invito a visionare questa 60^ puntata che non ha la pretesa di essere esaustiva per tale argomento, ma che ha il solo scopo di rinfrescarvi alcune nozioni di prevenzione circa la raccolta dei funghi e il loro riconoscimento al fine di prevenire spiacevoli situazione. In bocca al lupo e ripeto: SIATE PRUDENTI, Ennio.
  12. .. per cercare di determinare un Lactarius è sempre necessario assaggiare il latice, poi osservare il suo eventuale viraggio, (a volte ci vuole anche 1 ora e più); se vira sulla carne o solo se isolato su un fazzolettino di carta, ecc. per quanto concerne questo Lactarius bianco, direi che possiamo inserirlo nella Sezione Albati, specie sp. a risentirci, Ennio.
  13. ciao a tutti, vedendo l'imenoforo con pori lamelliformi sarei più propenso per Daedaelopsis tricolor, D. confragosa ha pori angolosi e poco allungati, mai nettamente lamellati, anche se si possono trovare esemplari delle due specie con caratteri intermedi. Ennio.
  14. Ennio

    Dedicato a te....

    .... occhio a baciare i porcinazzi, si possono prendere strane malattie; ho letto di un tizio che a forza di baciare porcini non baciava più la moglie e questa l'ha.... cacciato di casa, ehh! buon proseguimento ragazzi! Ennio.
  15. Ennio

    Dedicato a te....

    beh per questi siete scusati in quanto sono una specie rara e poco presente nel territorio: Boletus permagnificus Poder, dal bel colore rosso vivo di fondo a volte con chiazze decolorate ocra-giallastre, tutto il fungo ove manipolato o con l'invecchiamento assume un viraggio blù carico, da giovane i pori secernono goccioline di liquido giallo dorate. Bravi!, con questo bel ritrovamento meritate un "abbuono" della parcella, Ennio. PS: questa è una specie che prolifica proprio nelle stagioni calde e secche!
  16. Ennio

    Dedicato a te....

    qui c'avete "quasi" preso, sono bellissimi esemplari di Boletus rhodopurpureus dalla carne di un giallo vivo e dal violento viraggio blù in ogni parte,voto 6 1/2, e la parcella aumenta... Ennio.
  17. Ennio

    Dedicato a te....

    ,,, qui avete raggiunto a malappena la sufficenza per "radicante" in effetti si tratta di Boletus radicans = B. albidus, dalle tonalità giallastre tendente a virare +/- leggermente all'azzurro-verdastro ove manipolato, e con questo sono 2!, mi sa che la consulenza vi costerà cara:almeno un cesto di porcinazzi, ehh!!! Ennio.
  18. Ennio

    Dedicato a te....

    cari amici, si vede che ancora studiate poco, il "simil-agaricus è Leucoagaricus bredadolae = Lepiota badhamii, viraggio prima giallo poi rosso vinoso passando per tonalità arancioni: rimandati a ottobre, ehh!! poi passiamo agli altri fungacci, Ennio.
  19. ..se hai ancora il fungo sottomano prova a stropicciare la cuticola pileica e vedi come ingiallisce, poi "annusa" l'odore che è mandorlato-anisato e poi cerca Agaricus augustus, un salutone da Ennio.
  20. ...vabbè, vi aiuto, visto che questa volta non siete stati bravi e attenti osservatori. Ho scritto "guardate l'imenoforo" ossia la parte inferiore del cappello; non vedete le lettere E.C. perciò la specie è Ganoderma lucidum, varietà ennius carassainiensis, ehhh!! Piccolo scherzetto di fine agosto, ma tra qualche giorno cominceremo a fare sul serio (se l'acqua è bastata)e allora fungacci a gògò!. vi saluto tutti affettuosamente, Ennius.
  21. ciao Vito, che bei posti vero? ci sono stato per diversi anni sia d'estate che in inverno, il lago su cui si specchiano le Dolomite del Brenta è sempre un vero gioiello, anche se a funghi andavo alla Paganella, sopra Andalo e Fai, li i boschi sono migliori di quelli sopra Molveno. Complimenti per le bellissime foto e per i relativi commenti, un salutone, Ennio.
  22. ciao Luciano, bentornato, tieni d'occhio la buttata dei porcini perchè c'è Rodolfo (il nostro Segretario) che lo scorso anno, nonostante la grande fruttificazione, non è riuscito a trovarne nemmeno uno; gli ho promesso che tu o Rossano gli avreste dato una mano a "scappottarsi" Comunque voi porcinari tremate, che quest'anno non son più in ospedale e allora ..... porcini attenti che arriva Ennio, PS: per il nome della specie dovete osservare bene l'imenoforo nella la 4^ foto-
  23. ciao tutti, il Genere è stato correttamente individuato (Ganoderma), ma la specie ancora no, ho detto che l'ho potuta determinare solo dopo aver visto l'imenoforo che è a tubuli e pori strettissimi, ehh! vediamo chi c'azzecca per primo Ennio.
  24. Ennio

    E' colpa di Lucio

    ..... mamma mia Artù come sei caduto i basso, adesso anche a neri !!!??? e non mettere la scusa di Lucio, lo so che dentro di te vive un anima da "porcinaro", ehh! un abbraccio a tutti e due, Ennio.
  25. 4) ed ecco finalmente che ho potuto determinare che specie fosse, voi che dite? un salutone da Ennio.
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