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Ennio

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  1. .... non tantissimi, solo 6 paia in 50 anni, sono un tipo economo, di alcuni ho cambiato solo la suola in vibram, eh!! ciao, Ennio.
  2. Ciao Alfonso, a proposito degli "occhiali" ti ha risposto Serafino con una sua foto ad hoch!, comunque inserisco anch'io un'altro paio di "occhiali" Ennio.
  3. Ciao Stefano, grazie per questa immagine, noi siamo partiti alla base di quella cima verde a sx del video e dopo aver "circunnavigato il Vettore per le sue creste siamo entrati dentro la valle fino al lago di Pilato e poi discesi fino a Foce che è quel gruppetto di case che si vedono in basso al centro della foto, grazie di questa bella foto, Ennio.
  4. .. aggiungo una cartina del percorso (in giallo), devo correggre il chilometraggio in quanto la lunghezza dell'intero percorso, considerando i dislivelli, le curve, ecc. è di circa 20 km!! ariciao a tutti, Ennio.
  5. ciao Moreno, un benvenuto bionico da parte mia, Ennio.
  6. Ciao micoema, conosco gli autori, sono dei bravi Micologi, possiedo questo libro, è un valido supporto per chi vuole imparare a conoscere i funghi a livello amatoriale, soprattutto perchè i funghi illustrati vengono raggruppati per Generi, chiaramente si tratta di un volume divulgativo e non specialistico, le illustrazioni (disegni a acquerello) sono di buona qualità e realizzati da F. Boccardo. Un vollume in più non guasta mai quando si vuole approfondire le conoscenze micologiche. Se hai già i tre volumi dell'AMB (molto validi) con questo avrai un utile aiuto in più. Ennio.
  7. Concludo questa escursione raccontandovi un richio che ho corso durante il percorso in quota. Mentre facevano una sosta sui prati erbosi, un grosso calabrone mi ha punto la mano, io subito ho cercato di far uscire un pò di sangue ma poco dopo ho cominciato a sentire un gran caldo, una arsura tremenda, in poco tempo mi sono lettralmente "scolato" tutte le nostre riserve di acqua e ne avevano tanta in quanto lungo il percorso non ci sono sorgenti se non quando si scende al lago. Poi ho iniziato a respirare con fatica, facevo 20-30 passi e dovevo fermarmi per riprendere fiato, i sintomi erano chiari: inizio di shock anafilattico, che fare? a quei tempi non esistevano i cellulari, eravamo non molto lontani dalla vetta, decidiamo di tentare di arrivare là, a settembre c'è sempre ancora gente in vetta, forse potremo trovare qualche aiuto ??. Ma improvvisamente ecco risalire dalla valle di Foce un grosso nuvolone di nebbia fredda che ci avvolge; non ci crederete, sarà stato lo sbalzo termico, sarà stata l'aria molto umida e gelata, fatto stà che di lì a poco ho ripreso le forze e ho potuto proseguire il giro. Miracolo della natura o di Sant'Alpino, boh!!!?? Spero non vi siate stancati, un salutone a tutti, Ennio.
  8. 18) un tratto del sentiero "le svolte", queste anfrattuosità nella parete rocciosa, più volte mi hanno riparato dai forti temporali, eh!
  9. 17) la parte finale della valle di Pilato, prima di affrontare "le svolte", ripido sentiero sulla roccia che porta ai piani della Gardosa m. 1150 slm, prima della frazione di Foce. PS: quelle macchie verdi nel prato sono Chenopodium bonus-henricus, chiamati volgarmente "olabri" o spinacio di montagna
  10. 16) ah! dimenticavo, questo è il lago di Pilato m. 1940 slm, dalle sue rive
  11. 15) però prima di arrivare qui, si scende da questo sentiero che viene da f.ca viola m. 1936 slm, terminando il giro delle creste del m. Vettore
  12. 14) scendendo dal lago verso Foce nella valle del lago.
  13. 13) il lago di Pilato visto dalle rocce sommitali del Pizzo del diavolo m. 2410 slm.
  14. 12) facendo il giro delle creste, questa è la valle di Foce da dove nasce il fiume Aso che poi andrà a formare il lago di Gerosa, vista dalla punta di Prato pulito m. 2373 slm.
  15. 11) qui si intravede anche un pezzettino del famoso lago di Pilato m. 1940 slm.
  16. 10) il Pizzo del Diavolo (scoglio del lago)
  17. 9) panorama dalla cima del Vettore, m. 2476 slm.
  18. 8) e questa è la mitica Sibilla, deturpata da questa insensata strada che arriva a quota 2000, costata tanti soldi è che ha provocato solo un grosso danno ambientale! Sullo sfondo ancora i prati fumanti.
  19. 7) Il mio compagno di escursione sulla cime del m. Torrone m.2117 slm, si vede anche una parte del percorso fatto e il m. Sibilla, quelle non sono nuvole, ma sempre il fumo dell'incendio prativo dei pascoli che da qualche anno non erano più utilizzati per il pascolo delle greggi.
  20. 6) si sale, eh!!, certo che tra saliscendi se ne fanno di km!
  21. 5) Ancora uno scorcio delle creste, tanto per dare un'idea delle pendenze !! ma a quei tempi chi le sentiva le salite, eh!
  22. 4) qui siamo nelle creste del m. Torrone, un'altra antecima del Vettore, sullo sfondo il m. Sibilla m. 2173 slm, il fumo che si vede nello sfondo non è l'Etna, bensì un incendio dei prati (secchi) dei versanti del m. Priora causati da un fulmine a ciel sereno e spento alcuni giorno dopo con i canadair che "pescavano" l'acqua dal lago di Gerosa
  23. 3) ed eccoci sulla prima delle cime del Vettore, il m. Banditello m. 1873 slm.
  24. 2) qui siamo sui ripidi crinali del m. Banditello, una delle antecime del Vettore (Serafino e Rossano le hanno illustrate poco tempo fa in cerca di T. goniospermum).
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