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Il cielo era sempre fosco, una leggera nebbiolina lo velava; in lontananza appariva però - in tutta la sua maestosità - il grosso platano che domina i campi in direzione di Scaldasole Non è il faggione caro a Gibbo, ma anche lui a dimensioni non scherza... :hug2:
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Oggi, dopo un impegno di lavoro, stavo tornando verso casa sulla strada che porta ad una zona della campagna che ho fotografato la scorsa settimana. La notte scorsa qualche fiocco di neve aveva già imbiancato un po' la terra e, mentre viaggiavo, nevicava ancora un po', seppur a piccoli fiocchetti :hug2: Avevo con me la digit e mi sono perciò fermato a fare qualche fotografia; la campagna cominciava a cambiar colore...
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Molto bella la passegiata al mare, Ignazio :hug2: Dall'ultima foto che hai postato mi sembra di aver riconosciuto alcuni posti da cui ero passato tanti, tanti anni fa In una delle diverse occasioni in cui sono stato in Sardegna, ero andato in vacanza a Costa Verde (comune di Marina di Arbus), che allora era un villaggio turistico, ed avevo girato abbastanza nella zona, con alcune tappe alle dune di Piscinas , ad Arbus e poi ero tornato verso Olbia passando dalle parti di Oristano: ai tempi (non so ora) era una parte della Sardegna meno conosciuta e meno... "turistica", ma proprio in quanto tale più "naturale" e davvero molto bella :hug2: Complimenti per le fotorafie :hug2: Alberto
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Che dire di più? Hai colto in pieno lo spirito che ha animato il mio topic, le sensazioni che rivivevo mentre scrivevo e le emozioni che i "miei" luoghi ed i ricordi hanno suscitato in me durante la passeggiata Se poi, come sembra, sono anche riuscito a trasmettere almeno parte di ciò che sentivo... ne sono davvero felice Vedrò di trovare lo spunto per un post in quella nuova atmosfera Auguroni anche a te Molto bella :biggrin: Adoro l'atmosfera che sa dare il b/n e le nostre zone si prestano anche molto, a mio parere, ad un certo tipo di foto...
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Il senso di smarrimento e di incertezza, a volte, sono forti anche in chi è abituato alla presenza della nebbia, mentre il fascino del suo mistero viene percepito più nei momenti in cui ci si può fermare a guardarla ed a pensare... Quanto al riferimento alla serie di Don Camillo (che ho visto decine di volte e che, ogni volta in cui viene trasmessa, non manco di rivedere ), a dire il vero avevo anche pensato di provare a postare alcune foto in bianco / nero, perchè molte inquadrature si prestano ad essere immortalate con quella tecnica. Le sensazioni dei ricordi e, soprattutto, il calore di certi paesaggi a mio parere sarebbe reso benissimo dal bianco / nero: penso che farò molto presto una prova con un topic così :biggrin:
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Mi fa un immenso piacere sapere di averti dato un'immagine "diversa" della mia pianura, rispetto a quella che ti eri prefigurato D'altra parte, è normale che queste zone trasmettano a chi vi passa di sfuggita solo sensazioni di uniformità e di monotonia, perché è quello che appare nell'immediatezza. Paradossalmente, nel mio caso è una situazione opposta a quella di chi è nato e vive - ad esempio - in una città d'arte: in questi casi, l'"abitudine" a vedere ogni giorno qualcosa di "universalmente" stupendo fa forse vivere quella bellezza con minor intensità; quando, invece, la bellezza di una cosa è meno appariscente, ma viene "da dentro" (perché legata a ricordi ed al vissuto), viene forse più facile apprezzarla e riuscire a trasmettere anche agli altri le relative emozioni. :biggrin: (sono stato un po' involuto, ma spero di esser riuscito a spiegarmi... ) Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato questi due passi in campagna. E, a mio parere, sono proprio i contorni sfumati che la nebbia dà a ciò che avvolge e l'immagine quasi da bianco / nero a trasmettere la sensazione di ricordi e perciò di nostalgia... penso sia proprio naturale Sono contento che ti sia piaciuta. In questo periodo in cui molti hanno raccontato, anche attraverso le immagini, alcuni momenti delle loro zone, ho voluto anch'ìo far conoscere la bellezza un po' "diversa" della mia campagna.
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Grazie per i complimenti, Nico. In effetti i paesini delle nostre parti sono circondati dalle sconfinate distese dei campi che, anche con i mutamenti delle stagioni, assumono sempre un loro fascino particolare: i colori variano di tonalità, la nebbia li sfuma, ma rimane sempre uno spettacolo naturale coinvolgente Mi è capitato di passare dalle zone della "bassa" e, in effetti, ho trovato parecchie analogie con il panorama che caratterizza le mie parti I bellissimi versi di Foscolo che hai citato rendono benissimo quella sensazione di pace che trasmette la vista delle campagne ; e, a mio parere, è una sensazione molto più forte proprio in questo periodo, in cui i contorni sfumati dalla nebbia ed il silenzio (dovuto anche alla sosta dell'attività agricola) sembrano "chiuder fuori" tutto ciò che non è "naturale"... Rob... in poche righe hai reso benissimo il "senso" di ciò che anima questo topic. La bellezza "interiore" della nostra terra, che solo chi la vive (o l'ha vissuta) può percepirla così, al di là del suo aspetto esteriore; i ricordi, che fanno vivere quella bellezza ancor più intensamente. E queste sono le sensazioni che mi hai trasmesso anche in quelle passeggiate sul "tuo" fiume azzurro, attraverso i tuoi racconti di ricordi che avevano le radici in quei posti :biggrin:
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Rispetto a quei ricordi, che sono anche i miei, il "panorama" è abbastanza cambiato, almeno qui da noi; le marcite sono del tutto scomparse, soprattutto perché le aziende agricole non hanno più il bestiame (che veniva nutrito con l'erba di quelle distese verdi) e le rane... ci sono ancora ma molte meno Sono invece rimaste, purtroppo, le moltissime zanzare... :biggrin: ma è comunque bello In effetti i colori con la nebbia assumono un carattere quasi surreale, come l'ho definito sopra quasi "di trasparenza e di mistero" Una camminata in questi posti ha il suo fascino e poi, nell'ultima zona fotografata, quella con la nebbia, ci sono anche alcune rive con alcune querce che... Proprio la sensazione di pace che trasmette il tramonto d'inverno, con la nebbia ed il silenzio che regnano in questo periodo, è davvero unica La nebbia sembra quasi attutire anche i rumori, come per renderli ovattati: la strada asfaltata non era lontana, ma non si sentiva quasi nulla Quanto alle foto, sei troppo buono ; devo farne di strada ancora per farle bene e comunque un "aiutino" lo dà anche la funzione "Iso intelligente"...
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Vedevo mentre scrivevo due "Padani" collegati, che mi hanno accompagnato mentre postavo; forse perché chi è nato e vive in questa terra riesce ad essere attratto dal suo fascino attraverso sensazioni più "vere" ed interiori, rispetto a coloro che la vedono solo nella sua esteriorità In questi "due passi" ho voluto rivedere alcuni posti (rive, fossi) che sono stati per anni meta di tantissime giornate della mia infanzia: ora quei "profili lievemente sfumati dalla foschia" regalavano emozioni del tutto diverse, forse più mature, ma altrettanto magiche... Già... come non amarla? La giornata di ieri è stata "improvvisata" ma l'ho voluta vivere da solo in un continuo flash-back di ricordi ed emozioni che si susseguivano in un'atmosfera che rendeva tutto ancor più forte. In altre foto non postate c'era un fossetto dove da bambino andavo a pescare, un campo dove andavo con gli amici a "spigolare" (ovvero a raccogliere le pannocchie lasciate dopo il passaggio della mietitrebbia), un sentiero dove qualche anno dopo andavo a correre nella preparazione al Campionato di calcio... Come hai detto tu, Giancarlo, sensazioni davvero uniche :biggrin: E' vero Paolo, e aggiungo che un racconto riesce bene soprattutto se ciò che si narra è vissuto, sentito.. Se le previsioni non sbagliano, dovrebbe arrivare la neve anche da noi nei prossimi giorni: in tal caso, vedrò di trovare il modo - ed il tempo - per qualche foto alla mia campagna mentre "indossa" un altro abito, appunto quello argentato
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Ora la campagna ha proprio i suoi colori di questa stagione: "l'inverno raccoglie la sua fatica di mille secoli, da un'alba antica"... Lo sguardo è volto all'orizzonte, in un'atmosfera di silenzio davvero unica... E' la mia campagna: ci sono nato, ci vivo tuttora e, pur nella sua "uniformità" dell'inverno, ha sempre un posto speciale, unico nel mio cuore :biggrin: Alberto
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E forse si diranno: "vedrai la neve, se ne andrà domani; rifioriranno le gioie passate col vento caldo di un'altra estate"...
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Mi sposto nell'ultima zona che volevo vedere, qualche centinaio di metri fuori dal paese in altra direzione. Qui la nebbia ha già incominciato ad uniformare i colori ma, nello stesso tempo, sembra regalare una sensazione di trasparenza e di mistero...
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Oltre il boschetto, invece, il sole comincia a prepararsi per la notte ed alcune piccole scie nel cielo sembrano salutarlo...
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In mezzo ad un boschetto più "datato", si snoda un piccolo rivo a cui è stato "sistemato il lettino" perchè nella prossima stagione possano scorrervi meglio le acque
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In un altro angolo di campagna, spostato di qualche chilometro dall'altra parte del paese, qualche nuovo boschetto "in embrione", disegnato con le sue tipiche geometrie
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Mi rigiro verso il sole per cercare ancora colori più "caldi", seppur tra la foschia che si avvicina. Si rivede il paese e, in lontananza, il suo campanile che - per dirla ancora con le parole dell'"Inverno" di Fabrizio De Andrè - "segna il confine tra la terra e il cielo"...
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Una delle tante cascine del territorio scaldasolese. Un tempo vi vivevano tantissime famiglie (i ragazzi facevano anche la squadra di calcio), ora ormai quasi solo ricovero di attrezzature agricole e quasi tutte disabitate
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Basta girare un attimo lo sguardo verso il sole che la luce ed i colori sono ancora più vivi :biggrin:; l'erba delle rive è ancora molto verde ed i campi sembrano come "pettinati" con un "taglio" che segue la direzione del paesello...
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Sui fossi che scorrono lungo i campi si vedono ancora gli "incastri" che dirigeranno le acque verso i campi: "tecnologie" di un passato che, almeno in questi particolari, è ancora... presente.
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La terra scura si prepara a dormire sotto la neve quel "silenzio di un sonno greve" dell'inverno, in vista della prossima stagione delle colture
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Ma è ora di muoversi. Mi porto solo un centinaio di metri fuori dal paese e già mi fa compagnia un dolcissimo silenzio; anche l'acqua dei fossi ora riposa, dopo aver per mesi bagnato le campagne
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Prima di allontanarmi, sento il rintocco del campanile: per oltre trent'anni (quando ci abitavo a pochi metri) ha scandito il ritmo di tantissime mie giornate