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Giorni Vinti
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…..non esistono più molti luoghi di questi scorci Appenninici che abbiano qualcosa da dirmi….eppure la mia sete di porre loro domande non riesce ancora a placarsi….ed è tale da non spingermi ad incontrarne altri. Per quanto mi riguarda la mia ricerca di posti nuovi si ferma qui…..... .......sono le risposte da ricevere che non finiscono mai….... .......e con loro le mie ricompense. :biggrin:
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…insolitamente, vedo i faggi presentarsi all’Autunno spogliati da una torrida estate. :biggrin:
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….luoghi ameni ed al tempo stesso per noi così ricchi di significati che sembrano dipinti da pittori dell’anima, partoriti dalla nostra mente ed uguali a come li desideriamo. :biggrin:
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Queste sono diventate le mie ricompense e gli amici hanno capito che se ho declinato i loro inviti è perché la mia sensibilità nel tempo è mutata; quello che per loro adesso è necessario e giusto ( mi riferisco ad esempio alle raccolte d’Oltralpe ) per me è già superato da tempo perché la modalità della ricerca è diversa. La cura dei particolari, dei dettagli, la sfida intellettuale mi soddisfa più di qualsiasi cosa, essa determina il risultato qualunque esso sia, scarso o esaltante dipenderà dalla stagione, ma prevarrà sempre la percezione di aver compiuto qualcosa di straordinario, la sensazione di essermi perfettamente integrato all’ambiente . Ogni volta in cui, alla scoperta di posti famosi e lontani, chinandomi a raccogliere mettevo i funghi di nel paniere mi accorgevo che era più quello che stavo perdendo di quello che stavo guadagnando :tongue: ; la soffiata, la dritta e tutte quelle cose che permettono una generosa raccolta ma vanificano un avvicinamento ed un approccio metodico significherebbero per me il deprezzamento della ricompensa. …e son finito così per legarmi ancora di più ai miei posti; una grande vallata, così come una porzione d’Appennino, se hai voglia di affrontarla diventa cibo per la mente e, solo dopo averla frammentata, masticata per anni, riesci a digerirla senza rischiare di subirla. Così facendo ed inseguendo queste emozioni, mi sono ritrovato anche quest’anno a veder scivolare le stagioni su queste antiche pietre.... :biggrin:
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…..non importa….soprattutto mi danno un sereno senso di libertà. Libertà di entrare nel bosco all’ora che voglio, rincasare all’ora che voglio, durare la fatica che voglio, già, perché alla fine la fatica è l’unica cosa che annulla la distanza tra chi la foto la scatta e chi la vedrà……sedermi ad osservarli quanto voglio…..e finalmente fotografarli per fissare un ricordo. Ecco cosa mi resta di una montagna di porcini….i lunedì…..sono riuscito a far intravedere in queste foto un “ lunedì “ anche quando magari propriamente non lo era ? :biggrin: Matteo.......era lunedì ricordi ? :tongue:
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.......o una splendida e promettente covata. :biggrin:
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Era quella la sua ricompensa, che a quell’età era giustamente la più ambita……ed io stavo pian piano diventando un fungaio che si sarebbe goduto le sue portando a valle da allora in poi panieri un po’ meno colmi di funghi, ma sicuramente pieni di esperienze e conoscenze. ….e così giunto ai giorni nostri grazie al sito ed agli amici appassionati di fotografia penso aver capito cosa vuol dire fotografare, saper cogliere gli aspetti estetici ma anche quelli emozionali. :tongue: Non un semplice tentativo di immortalare e documentare la bellezza di un fungo, non la cristallizzazione dell’attimo fatidico, ma cercare di trasmettere il legame che unisce il bosco al mio vivere quotidiano. Con certe foto potremmo cercare d mostrare noi stessi, la nostra immagine mentale che se non è ben proiettata non riesce minimamente a rendere l’idea. Perciò scatti sparsi alla rinfusa, fatti nel vano tentativo di cogliere insieme alle immagini quanti più funghi possibile risulterebbero non aderenti alla realtà delle cose e soprattutto non riuscirebbero a mostrare un bel niente. Insomma, quando si va a funghi…. si va a funghi, non si fotografa . …..e se avesse piovuto, se pioverà, mi farò tre settimane di ferie, nei boschi tutti i giorni in piena bagarre, ma poi al termine ti volti indietro e cosa ti rimane ? Ti rimangono i lunedì, che a causa del sovraffollamento del week end è diventato notoriamente il giorno in cui non va nessuno ( perché a detta di tutti di funghi non ce ne sono :biggrin: ) ed io lo utilizzo per riposarmi, alzarmi tardi, prepararmi uno spuntino frugale ed addentrarmi nel bosco proprio all’ora di pranzo, quando quei pochi irriducibili si sono ritirati e la pace regna sovrana. Mi diverto a farmi gli scansi; sono piccoli posti che, per una serie di ovvi motivi che non starò qui ad elencare danno funghi all’interno di macchie assolutamente improduttive. Mi sposto da uno all’altro, me li godo, mi danno un fungo
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.....gli aveva fatto rivivere emozioni passate….... .....quelle emozioni che non si rievocano a casa al calduccio ma si rivivono solo sul pezzo…giungendo sul posto…socchiudendo gli occhi, rivivendo ed assaporando il profumo delle emozioni passate :biggrin:
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Ripensando a questo credo che non dimenticherò mai Giannino; era già all’epoca un anziano fungaio del paese che si spostava da casa ancora come faceva da giovane, con mezzi propri, le gambe. :tongue: Partiva dal paese a piedi e per raggiungere il posto che amava frequentare impiegava sicuramente due ore e mezza, si portava appresso un paniere che avrebbe cullato un bambino di tre anni :biggrin: ; io salivo in foresta in motorino, bastavano pochi passi per riempire il paniere e ricordo una delle prime volte che lo incontrai; la spavalderia, l’intraprendenza, la sfrontatezza e perché no, una buona dose di arroganza giovanile mi fecero commettere l’errore di non fare niente per evitarlo. Avevo notato dall’alto che nel suo enorme paniere rotolavano tre piccoli funghi, non so per quale motivo, forse ingenuamente volevo entrare senza bussare dalla porta principale nel mondo magico dei fungai, forse non riuscivo a capire il motivo di tanta fatica per arrivare fino là quando bastava camminare molto meno per caricarsi, ma volli incontrare non troppo casualmene quell’uomo del quale avevo sentito parlare in casa. Sicuramente vide il mio paniere colmo, anche perchè feci in modo che lo scorgesse prima di me, annuì, sorrise e se ne andò. Confesso che lì per lì ci restai male, ma poi col tempo capii che nella gente di bosco il sorriso e la fatica non solo si sfiorano, ma spesso giustamente convivono. Non ci misi più di un paio d’anni per capire che un fungaio di paese non si mostra ad un altro fungaio della zona e se disgraziatamente viene colto in flagrante , quantomeno non mostra i funghi; essi devono essere sempre ben coperti con una pezzòla; fili d palèo sulla cappella, foglie di faggio, filamenti di muschio attaccati al gambo, aghi di abete…sono tutti segni di riconoscimento perché i funghi non sono altro che l’identità della fungata in corso. Ma quella volta non gli mostrai i miei funghi per quel motivo, lui sapeva benissimo dove e come li avevo trovati, ebbi la sensibilità di apprezzare e comprendere profondamente la sua fatica. Intuii che probabilmente era andato ad ispezionare la zona per essere lì nel momento opportuno, ma giungere in quel posto per lui adrenalinico, anche senza trovare niente…
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…..non riuscivi a definire realmente cosa volessi fare, quale fosse il ragionevole scopo che ti avesse portato in quel posto piuttosto che in un altro. :tongue: Si andava a sensazioni, ci appagava il sentimento provato per un tipo di bosco anziché per un altro. :biggrin:
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…..solitamente in quelle occasioni pioveva a tal punto che per non bagnarsi troppo si sfruttava l’agibilità degli alti fusti che ci permettevano così di utilizzare l’ombrello. :tongue: La buttata poteva quindi essere all’inizio come alla fine....….non aveva importanza, si raccoglieva quello che c’era; questo a significare che la ricompensa era stare a contatto col bosco, sempre e comunque…...…era la nostra Carinzia :biggrin: , ce n’erano talmente tanti che finivi per lasciarti affascinare da altro
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Esperienze e ricordi. Ricordi sfuocati ad esempio, di quando da ragazzo un tempo andavamo con mio padre a funghi nelle abetaie…..
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quali esperienze potremmo immagazzinare…. Togliendo il disturbo visivo potremmo accorgerci della lumaca in basso ( chi l’aveva notata nella foto precedente ? ); insignificante all’apparenza, ma che invece risulta essere l’elemento più importante. La natura non si fa fregare facilmente, non si è mai vista una lumaca essiccata dal clima asciutto perché riesce a rintanarsi prima; in un terreno così secco, con un caldo così opprimente, lei ci dice che c’è ancora grande umidità nell’aria e per alcuni giorni potremmo continuare a raccogliere. Raccogliere ( esperienze ) non raccattare ( funghi e basta ).
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Chissà insieme ai ricordi ……
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Credo che per non restare delusi non bisognerebbe mai crearsi troppe aspettative e lasciare che il nostro sguardo spazi evitando di focalizzarsi su un unico obbiettivo…..
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Nei pressi di una lamponaia un cumulo di piume conferma il macabro rito che si ripete; è il ciclo della vita, si è formata una catena alimentare alla quale non si può e non sarebbe giusto partecipare, basta soltanto mettersi in disparte seduti ad osservare, cogliendo questa opportunità come una meritevole ricompensa ..... in una giornata che sarebbe passata invece come tante altre….o forse no ? Magari chissà cosa altro avrebbe attirato la nostra attenzione.
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Probabilmente sono il frutto di una recente semina fatta a scopo venatorio, vengono attirate nelle radure fuori dal bosco dai frutti e dagli insetti generati dai frutti stessi ed a loro volta, inconsapevolmente, hanno attirato gli interessati predatori pronti a ghermirle.
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Cosa ci fanno cinque predatori in questo piccolo spicchio di cielo ? Anche questa risposta non tarda ad arrivare; appena aggiro il crinale su un ampio paginone mi ritrovo tra i piedi un branco di starne, saranno circa una ventina.
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Mi accorgo che qualcosa non quadra ...... intorno alle creste mancano all’appello le rondini ma presto capisco il perché, in una foce tra due creste volteggiano cinque falchi, anzi, a guardarli bene non volteggiano affatto, riescono a stare immobili sfruttando una leggera brezza di grecale.
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…….oggi il pretesto è un giro d’ispezione per controllare lo stato di maturazione dei frutti di bosco. Nei prossimi giorni mia figlia si diletterà nell’apprendimento della preparazione delle marmellate, dalla pianta al vasetto, un po’ di senso pratico non guasta mai .
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In questo topic sono raccolte immagini di mie recenti uscite, non propriamente a funghi perciò potrebbe non essere la sezione giusta dove postarle, il moderatore provvederà a dargli la giusta collocazione. In ogni caso questo topic non voleva essere comunque una cronologica descrizione di raccolte, ma piuttosto un estratto dei miei pensieri, una dedica a tutti coloro che amano andare in vacanza ogni anno nello stesso posto, a quelli che amano cambiare, a quelli vanno a funghi in giro per l’Italia, che vanno oltralpe, a quelli che amano i fiori, gli animali, a quelli curiosi in genere che sentono il bisogno di guardarsi attorno e che qua dentro credo siano in diversi. Salgo verso il crinale, per noi valligiani che abbiamo sempre l’orizzonte contrastato da qualche ostacolo è un rito da ripetersi, è un po’ come rinascere ogni volta .....
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A Passeggio per l’Alta Badia !
gava ha risposto a tstorm nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Ciccio......devi fare un pò di ripetizioni........ c'avrei giusto un filmatino da farti vedere dove si insegna che non si dicono i nomiiii.....cancellate tuttooo -
IL PARADISO DELLA CARINZIA
gava ha risposto a claudio gordon nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
Claudio, potresti spiegare per favore ad un mio amico di Quarrata dove si trova esattamente la Carinzia, che è tornato giù con una baulierata di finferli ( e basta ) . A giudicare dalle tue foto secondo me non ha capito dov'è ..... ...ho è stato in Valtettina. -
...è vero Piccio. Ho provato a stare sotto il sole mentre pioveva..... ......a stare sotto la pioggia mentre c'era il sole Non c'è sato verso....... non ci son mai riuscito. Grande Piccio ...e grande anche Pisolo. Avete fortuna che vengo di rado perchè in Ossola avreste un concorrente in più........c'è troppo bello.
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resoconto vacanze trentino 2008....
gava ha risposto a mado nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
Mado, noi qui adesso c'abbiamo la varietà... Edulisscusate ma quand'è che fate ? :hug2: Bravo....sempre più bravo. :hug2: