gava

C'è chi ha bisogno che accantoni questo mio individualismo... ....che smetta di camminare verso il futuro con lo sguardo rivolto al passato.

Perso e disorientato, ma anche in dovere di regalare l'equilibrio che il bosco mi ha donato, di portarlo fuori, piuttosto che portare il caos là dentro...lui...il mio bosco non se lo meriterebbe.... ...meglio allora fare come fece mio padre, ed uscirne definitivamente, piuttosto che alienarsi in qualcosa che non ti piace più.

Questo periodo senza bosco mi ha portato a scavare nelle mie paure, d'un tratto quella più grande è stata quella di sentirmi dire come a Giacomino – lui non sa di essere una persona.... ...io che ho sempre confidato nelle mie forze, che ho sempre pensato di poter bastare a me stesso... ...che ho sempre privilegiato il rapporto schietto e leale che si ha vivendo il bosco in solitudine, rispetto ad un mondo come quello di oggi, che ci sbriciola giorno dopo giorno tentando di ricostruirci diversi da quello che siamo.

Son bastati pochi mesi di difficoltà per farmi capire questo...quanto mi son mancati questi posti quest'estate....chinato su me stesso alzavo lo sguardo e pensavo a quando avrei potuto raggiungerli.. ....ed è bastato uno sguardo a quel vecchio faggio secco caduto ormai a terra a farmi ricordare che son rimasto solo all'appuntamento....solo e disorientato... ...e dopo averlo osservato gli ho chiesto di poterlo sostituire e di poter diventare io un punto di riferimento, un appuntamento per qualcuno.

Erano i primi segnali di un certo mio malessere interiore, non mi rassegnavo all'idea, e quando iniziai ad avvertire la sua vera difficoltà nel seguirmi ebbi la premura di imparare nuovi posti che potesse frequentare allontanandosi poco dal posteggio della macchina. Mi son trovato a dover curare anche quelli.... perchè non ci è mai voluto andare.... ...anzi, spero che abbia perdonato la mia arrogante insistenza....non capivo. Ci vuole pazienza con le persone anziane, con le persone sofferenti, quando si sta bene non siamo in grado di comprendere il loro tormento, che va ben al di là del solo malessere fisico.

Ci troviamo alla pianta secca, chi arriva per primo aspetta l'altro. Siccome era soprattutto un gran posto da funghi, i primi tempi manco a dirlo ero sempre io il primo ad arrivare :biggrin: , poi con il passare del tempo preferivo che fosse lui ad anticiparmi, mi attardavo affinchè ciò accadesse, ed i funghi che ci aveva trovato intorno glieli leggevo da lontano negli occhi....e nel suo sorriso.

Il bosco sicuramente lo si vive appieno...senza ansia...cogliendo tutte le sfumature.. ...ho trovato anche il tempo per tornare a trovare un vecchio faggio che l'anno scorso non avevo incontrato perchè quella zona non dette funghi. Un albero secco, in passato deputato a luogo di ritrovo, quando io e mio padre ci separavamo per perlustrare zone diverse.

Momenti di pace e serenità vissuti quasi in solitudine in luoghi dei quali non posso fare a meno.... ...a volte penso che con pochi funghi si vive meglio :biggrin: :biggrin:

...e son tornato a scoprire quelle certezze nascoste impossibili da dimenticare.... ...tanto che nemmeno loro sembrano dimenticarsi di te. :smile:

...sono riuscito, non senza fatica, a raggiungere luoghi impensati fino a pochi giorni prima...

...segnale dopo segnale...

Invece... fungo per fungo...

Non posso certo dire che i funghi non mi voglion bene :biggrin: ....se fossero nati copiosamente chi ce l'avrebbe fatta a corrergli dietro ? :biggrin:

Tornare, anche per un'ora soltanto, ad immergermi in quel mare di verde mi pareva già tanto.... .....credo di aver ottenuto più di quanto fosse lecito aspettarsi :smile:

Poi è arrivato l'autunno, o qualcosa di simile :biggrin: ...e con esso un po' di forza per tornare ad ammirare dalle mie finestre appenniniche i colori ed i dolci profili che tanto mi mancavano.

Mi è capitato di pensare a lui questa estate per me un po' sciagurata, durante la quale per un periodo durato circa tre mesi riuscivo a malapena a camminare. Qualche sporadica uscita di pochi minuti lungo le strade più praticabili, giusto per testare la condizione e per verificare chi tra me ed i funghi fosse più sofferente.

Ti viene incontro, e con quei suoi cornetti, che presto diventeranno bellissimi palchi, quando si avvicina a testa bassa incute un po' di timore.

Un giovane daino di un anno e mezzo che hanno accolto dopo che la madre probabilmente lo aveva abbandonato. E' cresciuto insieme agli animali della fattoria, e si comporta come loro :biggrin:

... questo affermò con tono divertito, non nascondendo una certa preoccupazione, il gestore di un noto agriturismo locale, cercando di giustificare i comportamenti di Giacomino nei confronti della clientela.

...ma quale pulmino ?!! Vieni giù che ti ospito io Ora, con un pò di freddo finalmente, per luci e colori dovrebbe arrivare il bello, e non ci saranno neppure i funghi a dar fastidio. :biggrin:

Bene Beccio !! Qui devono ancora cadere le foglie, nonostante questo non s'è trovato neanche un estatino ( pochi via diciamo :biggrin: )...o in che mondo si vive rispetto a codesto ?? :biggrin:

Che fortuna..... ....dopo le vescie ripartono sempre gli estatini. :biggrin:

Allora il tuo a breve si dovrebbe azzerare :biggrin: :biggrin:

Non frigano e non si lamentano perchè non gli è stato insegnato a farlo per qualcosa di cui si può anche fare a meno, di conseguenza hanno appreso la pazienza. A volte penso che questo nervosismo che ci circonda sia dovuto al fatto che ci stiamo rendendo conto che da ora in poi non sarà tutto così scontato come lo è stato fino ad oggi. Un abbraccio Arturo.

Una volta Sam parlai di marione, un fungaio del mio paese, diceva sempre - per trovare i funghi bisogna bagnarsi i piedi... ...non sei sfuggito alla regola. :tongue: Ti vedo ( e ti leggo ) in gran forma quest'anno, dacci dentro.