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gava

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Tutti i contenuti di gava

  1. gava

    Son tornato dal viaggio di nozze

    Appena sono arrivato a casa mi hano detto...non ti mettere strane idee in testa, è tirato un sacco di vento ed il caldo di questi giorni gli ha dato il colpo di grazia, non va nessuno perchè non ce n'è. Mahhh, mi son detto, andiamo a fare un giro all'alto, magari è rimasto umido. Infatti ci sono zone umide, ma non per caso, perchè ci ha fatto freddo e difatti non buttano. Si trattava di trovare il giusto connubio tra le cove, o fungaie che dir si voglia, esposte sufficientemente al sole ma non rovinate dallo stesso e dal vento. Quindi niente zone esposte a nord, ne quelle esposte a sud, notoriamente comunque avare per i rossi...insomma...per farla breve....crinali Il primo
  2. Complimenti...vi siete divertiti ehhh
  3. gava

    Strascico.......

    Strascico, bel titolo...Sandro sì tu sè poco bischero. Piglia piglia in giro, ma se ti sembra una fungata codesta. Tieni presente che siete andati dopo una nottata di pioggia, che ha tirato fuori i superstiti, altrimenti codesti non si affacciavano. Te l'ho detto al telefono che in venti minuti, prima che mi beccasse l'acqua ne ho trovati 5 o 6, ma non vuol mica dire che se stavo nel bosco tre ore ne trovavo di più....erano in quei tre cesti a quell'altezza e bona lì. Guarda come erano, prima dell'acqua, paragonali ai tuoi e dimmi se non era strafinita
  4. gava

    ROSSI in arrivo !!!!

    Mica lì, manco se li vedo. Poi se sono estatini sono un'altra fungata...non c'entrano nulla con quei tre rossi che sono spuntati con le luna nuova e finiti lì.
  5. Complimenti Giacomo. Qui finalmente si inizia a vedere qualche cucciolo, che è più di buon auspicio dei rossi, colti e finiti. Speriamo che perduri il caldo. Ahh già, ma tanto non ci sarò :biggrin:
  6. gava

    ROSSI in arrivo !!!!

    :biggrin: Ma a quanto pare,stanno inziando i secondi e i terzi. Un saluto Mauro <{POST_SNAPBACK}> No Mauro, sono lo strascico dei primi
  7. gava

    ROSSI in arrivo !!!!

    Bella roba Mauro, io ho già provato a fare tre uscite tipo codesta per tentare il colpo gobbo, ma qui non ne vogliono sapere. Basso qualcosa muove, ma alto niente da fare...nemmeno per sbaglio. Speriamo sia di buon auspicio, a giorni riprovo, tanto di andare a pesticciare nei pochi posti dove mio padre riesce ancora ad andare e toglierli anche quel briciolo di soddisfazione non mi va...quindi gambe in spalla e ci si riprova. Grande Mauro.
  8. gava

    Ancora LUI

    Complimenti...il secondo da urlo
  9. Ciao Marco, scusa ma sto seguendo molto poco; il 3 di Giugno mi sposo e fervono i preparativi . Accipicchia che belle abetaie quelle delle prime foto, averne così è quasi un lusso ...son quelle che rendono meno ma anche le meno conosciute e battute. A parte gli scherzi, credo di aver capito da dove provengono quelle foto e ti assicuro che c'è di peggio...da sdraiarsi dentro...quindi figurati come saranno quando saranno cresciute. Come vengono gestite, vediamo un pò; in linea di massima i tagli vengono fatti su tratti di bosco ormai più che adulti, diciamo 70/80 cm di diametro per 10/15 metri di altezza, da ditte preposte al taglio che le vendono a segherie per ricavarci assi di ogni genere. Quello che rimane è tutto ciò che hai mostrato in una delle foto seguenti; grandi radure ove crescerranno perlopiù ginestre, dal momento che queste zone sono esposte all'assolativa e cioè a mezzogiorno. I poggi vengono solcati con le ruspe per permettere ai trattori di trascinare i tronchi a valle, quindi quello che rinasce in termini di conifere è di tipo spontaneo e sporadico con ciuffate di piccoli abeti qua e là. Questo è lo stato dell'arte; ora non vorrei che si pensasse che qui siamo nel Bronx d'Italia, anche se guardando queste cose e ad esempio la gestione delle acque a volte mi viene da pensarlo, perchè abbiamo sempre dei gran bei boschi, però il mio è uno sguardo critico e distaccato, non influenzato da interessi e fini economici, quindi posso permettermi di dire che le cose potrebbero andare meglio. Fondamentalmente gli abeti hanno sempre un loro fascino ed una loro utilità; la zona di Gavinana ad esempio essendo influenzata dal vicino alto fusto di Abete è a giusta ragione considerata molto salutare per l'aria balsamica che viene propagata da questi boschi. I Pini Mughi a 1400 metri in mezzo a faggete secolari, che hanno sopraffatto delle meravigliose mirtillaie invece continuo a non capirli proprio. Saluti Marco...quando torno dopo la metà di Giugno ci andiamo a fare qualche bel giro ehhh
  10. Anche estatini no ehhhh :biggrin: :biggrin:
  11. Stefano...tu mi fà venì una vogliaaa
  12. Bene Gibbo, vedo che siamo in sintonia, e dal momento che anche tu conosci queste zone avrai avuto modo di vedere cosa hanno combinato ad esempio nelle coste che vanno da Pian del Conte all'alta Verdiana. In antitesi con il disboscamento ben curato da privati nelle zona antistante di Vagliappi. Il problema è che i disboscamenti vengono dati in appalto, e le ditte lo sappiamo, curano i loro interessi. La legna non scende più a valle con i muli o con le canale come si usava una volta; adesso la vanno a prendere dove è accatastata con il trattore, il quale necessita ovviamente di strade, quindi in un poggio vengono fatte strade avanti ed indietro per permettere questa azione. Poi magari se tagli un bosco ad uso personale arriva la forestale a farti la multa perchè hai lasciato una ceppa alta mezzo metro. In un forum, per ragioni di correttezza nei confronti di chi ti ospita tutto non si può dire, ma visto che ho esternato la cosa in faccia a chi ad ogni riunione coglie l'occasione per riproporre un'ipotesi che hanno in mente da tempo, posso dirti tranquillamente questo; se deve essere gestito così, dio ci salvi dal Parco. Se vuoi, invece di andare per funghi, ci facciamo un giro per disastri, li fotografiamo e li documentiamo, così la gente capisce anche meglio; tanto di funghi per un pò non se ne parla visto che ancora stamani, alle 7,30 c'erano 3 gradi sopra zero Mi fa piacere che in Borgotaro i soldi siano usati per curare i boschi, mi auguro che sia di buon esempio ed auspicio. Qui da noi ho il sospetto che del bosco interessi poco e niente, perchè se si parla di misure restrittive, come potrebbe essere un permesso più oneroso economicamente o regimentare la raccolta a giorni alterni si è visti come il fumo negli occhi. Probabilmente non piace a nessuno l'idea che la gente si possa allontanare verso altri lidi; non gioverebbe alla provincia e alla comunità montana che con i soldi dei permessi si autofinanziano, non gioverebbe agli esercenti che valutano l'opportunità turistica. Ma di questo passo si finisce che del bosco non importa a nessuno, ma poi è l'unico a farne le spese. Francamente di allontanare gente che con atteggiamenti da codardi, invece di attingere dalla montagna quanto di buono offre, sfoga le proprie frustrazioni con comportamenti scellerati laddove è convinta che nessuno gli può dire niente non me ne fregherebbe granchè...anzi. Riallacciandosi al discorso di Massi, è da tempo ormai che faccio lo spazzino nei boschi, e mi sarei anche stufato di fare il servo agli altri, poi prevale l'amor proprio ed il buonsenso così ti chini e raccogli. Parliamo pure di buonsenso, perchè se è deprecabile durare fatica per portarsi appresso una confezione di merendine o una bottiglia d'acqua da 2 litri ed abandonare tutto lì; come lo è entrare in un'abetaia o una faggeta e fare strage di lactarius delicious o mazze di tamburo senza pensare che a qualcuno potrebbero interessare, è da criminali lanciare una bottiglia di birra dall'alto di un crinale e spaccarla nella piaggia sottostante. Sarà mai possibile che a questa gente non venga mai in mente che qualcuno può scivolare e metterci una mano sopra ? Se sei a mezz'ora di cammino dall'automobile voglio vedere come la racconti poi la tua bella camminata nel bosco. Senza contare poi quelli che si divertono a dare la via ai sassi. Mahhhh...a me questa gente qui se non viene mi fa un piacere, però portano soldi, quindi andiamo avanti così.
  13. Ciao Gibbo, non è che ho lanciato il sasso per poi nascondere la mano ma dopo una settimana di malattia mi ritrovo particolarmente impegnato con il lavoro. Ho dato un'occhiata al sito che hai linkato; si tratta di un inventario, con margini di errore evidenti per chi frequenta i boschi assiduamente ed è pertanto da prendere con le molle. Quando parlo dell'alto fusto, che per quanto riguarda l'aspetto naturalistico non ha uguali, mi riferisco a faggi di almeno 50 cm. di diametro disseminati ad una certa distanza l'uno dall'altro, i quali generano radure ove l'humus trova il suo habitat facendo germogliare il sottobosco. Se di alto fusto si deve trattare è di questo genere che i boschi hanno bisogno, non rimboschimenti di piante quasi attaccate l'una all'altra che con lo spoglio autunnale creano una coltre di foglie alta 20 cm, sembrano il bosco di Klimt, bello, ma visto una volta visto sempre. Dal punto di vista micologico, che anche quello che ci interessa, risultano poco produttivi, o quantomeno meno degli altri altofusti, perchè come sai bene nelle radure i funghi nascono sempre, qui invece solo in particolari condizioni climatiche. Dal punto di vista protettivo sono ancora peggiori, come dicono nel sito; ho estrapolato alcuni loro interventi. Prospettive della fitocenosi. Si tratta di popolamenti stabili; quando si trovano allo stato ceduo è meglio non convertirli all'alto fusto perché la struttura cespugliosa offre una copertura al suolo più bassa e più intensa. La capacità protettiva può essere rinforzata con la piantagione di faggio a mazzetti o, anche, con acero di monte e con i sorbi Qui solitamente i legniaioli erano abituati a curare i boschi tagliandoli a sterzo, da centinaia di ann; adesso per volere della forestale questa pratica è caduta in disuso; qui ho capito perchè Per ovviare alla scarsa attitudine del faggio a essere tenuto a bosco ceduo, i montanari avevano escogitato sistemi basati sul taglio parziale (ceduo a sterzo), sul taglio raso terra della ceppaie e su modi di propagazione vegetativa. Queste pratiche oggi non sono più applicabili per gli alti costi della mano d’opera. Anche il trattamento " a ceduo a sterzo" che certi vecchi forestali giudicavano miracoloso, ha l’inconveniente di essere applicabile solo a boschi tagliati a breve periodo con ricavo misto di legna da ardere o da carbone e di fascina da carbonella, cioè di prodotti obsoleti. Penso si possa riflettere su questo discorso e sulla mancanza di fondi che investe la pubblica amministrazione. Circa il discorso che ti facevo riguardo ai rimboschimenti di pini sul crinale GEA che va da Pracchia al Rifugio del Montanaro per intendersi, sul quale si sono perse anche le tracce del viottolo, ecco la risposta che danno in merito. Prospettive della fitocenosi. Le pinete di pino nero delle stazioni più scadenti si aprono a due possibilità. La prima è quella di una pineta rada, bassa e di struttura disetanea per la continua rinnovazione naturale del pino. La seconda è l'eventuale morìa dei pini per precoce senescenza. Per rafforzare l'azione protettiva è consigliabile l'introduzione di latifoglie, come per esempio il faggio alle quote superiori e l'orniello alle quote inferiori Caspita, ma lì i faggi ci sono da sempre, che scopo c'era di piantare in pini ? Ora diciamoci una cosa, non è che la colpa sia tutta loro, ma grazie a questi interventi i boschi produttivi, non di legna da ardere ma dal punto di vista che riguarda i fungaioli, si sono ridotti drasticamente; quindi se in tot ettari fino a qualche anno fà calpestavano centinaia di persone, adesso nella metà di quel tot, ma forse anche meno, ne calpestano migliaia. Chi ne trae svantaggio da tutto questo ? Il sottobosco, il terreno che si inaridisce continuamente; spariscono i mirtilleti, sparisce il muschio, spariscono le felci; tutte quelle prerogative che facevano diventare i funghi un pò più grossi perchè nascosti e non visti...con la conseguente riduzione di perdita di spore. Poi magari mi impongono il paniere, la gerla o il cestello di vimini; ma a cosa servono se i funghi che vengono portati via son grossi quanto il pugno di una mano ?...quando son grossi. Adesso arriva tstorm e mi da del disfattista ...ma credimi che è così, non posso postare le foto dei miei ricordi ma i boschi non sono più come una volta e perciò a malincuore ti dico che si deve correre ai ripari, regolamentando l'afflusso di gente nei boschi; per me sarebbe come se uno straniero mi buttasse fuori di casa ma è l'unico rimedio che intravedo al momento.
  14. Mi inlotro nelle abetaie, la sensazione è bellissima, è come uscire dal letargo. L'unica cosa che mi rattrista è il rumore dell'elicottero della Protezione Civile che sta cercando di dare un senso all'angoscia dei familiari dell'escursionista disperso questo inverno nei pressi del Monte Gennaio. Il terreno è asciuttissimo, in pratica ne ho rimediati una trentina, ma niente in costa, solo nei pianerottoli colmi di foglie di faggio che hanno trattenuto l'umidità. E' ora di scendere di quota per vedere quando ci si potrà chinare a raccogliere il primo rosso...mal di schiena permettendo
  15. Mi aggangio al post di funghimundi con il quale ho avuto uno scambio di vedute in PM. In pratica gli ho chiesto com'era la situazione, dal momento che da una settimana ero bloccato a letto con il mal di schiena. Visto che il medico mi ha ordinato di camminare, mi son detto che un'abetaia sarebbe stato il terreno migliore. Funghimundi, non me la sono sentita di fare mezz'ora di automobile per venire all'Abetone, non ce l'avrei fatta a stare seduto così tanto ed ho ripiegato nelle mie zone. A 1300 metri il bosco si presenta ancora così
  16. Il titolo del trhead è calzante, credo che nessuno ci avrebbe mai creduto. Complimenti
  17. gava

    Rainbow

    Remigio, ho degli amici che bazzicano Fimon; so che hanno fatto un bel lavoro in quel lago, sopratutto istituendo il catch & realese.
  18. gava

    Rainbow

    Adoro i pesci con i denti :biggrin:
  19. gava

    Rainbow

    Può darsi che sia un tema inflazionato, ma per me son tute nuove visto che come fotografo sono un novizio. Fine marzo in Irlanda a pesca, si fa per dire, visto che abbiamo preso il giusto. Si vede dal cigno come è illuminato che, mentre a duecento metri da noi già splenedeva il sole, e ci regalava questo spettacolo, noi eravamo ancora sotto una valanga d'acqua. :biggrin:
  20. gava

    Mufloni

    Visto che c'è un utente che come nick a scelto il nome " Muflone "...gli dedichiamo queste. Premesso sempre che, la macchina che ho non è granchè e non essendo appassionato di fotografia a fare le foto sono una pippa
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