Vai al contenuto

Termine

Members
  • Numero contenuti

    1886
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Termine

  1. Le nuvole sulle cime hanno sempre un fascino particolare
  2. Ciao a tutti, come detto in un altro post, ho trascorso il ponte del primo maggio sull'altopiano di Renon. Ero un po titubante per le condizioni climatiche ed il primo giorno non è stato dei migliori dal punto di vista meteo, ma qualche spunto , anche in condizioni avverse, lo si ricava comunque Arrivati al maso che ci ha ospitato il tempo non era dei migliori e io ero un po' preoccupato sopratutto per chi era in mia compagnia.
  3. Grazie Nico, Il Renon offre molte possibilità per stare a contatto con la natura, ci sono moltissimi sentieri , piu o meno faticosi, piu o meno lunghi , ben segnalati e numerati.... insomma c'è spazio per tutti e per tutti i gusti.
  4. Caro Paolo, non ne dubito che ci siano piramidi piu alte di queste, ma sai com'è, ogni zona turistica, per quanto poco cerca di tirare acqua al suo mulino. Comunque ci sono della balconate per ammirarle da mozzare il fiato. Guido
  5. Giulianone, come e quando vuoi... io sul Renon ci torno sempre piu che volentieri. Un abbraccio anche a te Guido
  6. Caro Patrizio, io sul Renon ci sono andato quasi ed esclusivamente in stagione di funghi, ora che di funghi ce ne sono pochi o nulli, mi sono dedicato esclusivamente al relax e all'aria aperta. Cosi ho preso la palla al balzo per ammirare le bellezze naturali e non di questo altopiano. Per la fotografia mi sto interessando un pochino, diciamo che la voglia di migliorare c'è tutta, e quindi consigli come il tuo sono sempre molto graditi. Un abbraccio Guido
  7. Proprio un bel tepore, mi sono pure scottato la crapa Non ti preoccupare Michele, che per quando ci saranno i nostri beneamati sarò in splendida forma , tonda , ma sempre forma è
  8. Mi sembra che alla base del gambo ci sia del giallo Portate pazienza per le foto Guido
  9. L'ho trovato già staccato dal terreno, ero su un sentiero che ai bordi dei prati. non ho sentito odori e non ho fatto sezioni, spero che comunque riusciate a capirne qualcosa.
  10. Ora ci resta solo da fare il breve tratto fra L'Assunta e Soprabolzano. Durante il tragitto si può vedere dall'alto una parte del percorso fatto. Da questa foto vediamo il tetto del campanile della chiesetta dei Santi Giorgio e Giacomo. Sperando che sia stato di vostro gradimento, vi saluto e vi mando un grande abbraccio. Guido
  11. 8 Lo storico Trenino Nel 1905 il Consiglio comunale di Bolzano deliberò di costruire una cremagliera a trazione elettrica per collegare la città con l'altipiano del Renon: gli operai dell'impresa Riehl erano già all'opera ai primi di marzo del 1906. Per gli sbancamenti,l'impiego di esplosivi, la costruzine di numerosi muri di sostegno ecc. furono in taluni periodi impiegate più di 500 persone: la ferrovia potè essere cosi festosamente inaugurata appena diciotto mesi dopo l'inizio dei lavori. Nonostante i diversi periodi di crisi, essa mantenne il ruolo di arteria vitale per l'altopiano del Renon sino agli anni Cinquanta. La mancanza di risorse per le spese di manuntenzione costrinse tuttavia il comune a procedere alla chiusura del tratto Bolzano/piazza Walther-L'Assunta: il 13 luglio 1966 il treno a cremagliera portò, per l'ultima volta, persone e merci sulla " montagna dei bolzanini". Fu cosi consegnato alla storia un aspetto importante della recente storia del Renon.
  12. E io non avevo ne la voglia ne la forza per tornare a chiedere le chiavi.
  13. 7 In onore dei Santi Giorgio e Giacomo. Dell'antica chiesetta , citata per la prima volta nel 1289, sono rimasti solo i muri delle navate e l'abside circolare. Il campanile , un po' discosto, fu aggiunto in seguito. Nel XVII secolo si procedette ad una radicale ristrutturazione in occasione della quale fu costruita la volta a botte e le finestre ottenero la loro forma attuale. Entrando nella chiesa si scorgono immediatamente gli antichi affreschi dell'abside: vi sono rappresentati Cristo in Mandorla circondato dai simboli degli evangelisti e da angeli. Più in basso si dispiega la teoria degli apostoli, dei quali i due alle estremità sono andati perduti. Sulla volta vi sono 3 affreschi entro una semplice cornice in stucco: rappresentano rispettivamente san Giacomo, i santi Biagio ed Erardo, infine i santi Giorgio e Martino. Per ragioni di sicurezza , l'altar maggiore con la pala di Ulrich Glantschnigg (1712) e le settecentesche stazioni della via cruci sono state trasferite altrove alcuni anni fa. La chiave della chiesa è disponibile presso l'uffico turistico di soprabolzano (9.00-12.00 e 14.00-18.00)
  14. Ecco un tratto di roccia che presumo essere l'oggetto in questione
  15. 6 Una roccia color porpora Anche il Renon, al pari dell'intero circondario di Bolzano, si trova nell'ambito geologicodel porfido quarzifero. Questo particolare tipo di roccia contiene frai i suoi elementi principali - al paridel granito - feldspato, quarzo e mica. Il feldspato è soprattutto ortoclasico e spesso mescolato con sanidina albite, oligoclasio e labradorite. Il porfido quarzifero è normalmente una roccia molto forte, ma in alcuni punti può risultare assai fragile. mopmostante una composizione sostanzialmente unitaria il suo aspetto è decisamente variabile, come, sulla base del colore , può notare anche chi non è esperto di geologia. Tale colore può variare in maniera notevole: da verde a verde-grigio, mostrando in taluni punti anche dei lati giallastri, violetti, marroni e addirittura quasi neri. Nella maggior parte dei casi il porfido è però rossastro e prorpio da ciò deriva il suo nome : il vocabolo latino medievale "porphyreum" significa infatti "di colore purpureo".
  16. 5 Muti testimoni della storia della terra. Per spiegare il miracolo delle piramidi di terra dobbiamo andare un po’ indietro nella storia della terra. Nella tarda epoca glaciale i detriti morenici depositati dai grandi ghiacciai formarono pareti alte sino 15 metri. Laddove si erano depositate delle grosse pietre, gli agenti atmosferici hanno creato le piramidi. (causa foto pessima riporto solo il trafiletto del depliant)
  17. 4 Il Trascorrere e il divenire. Sul Renon esistono numerose piramidi di terra, ma le più note sono quelle poste nella valle del rio Rivellone, non distante da Soprabolzano. La loro ragguardevole altezza e la loro eleganza quasi non trovo eguali in tutt'Europa. la bellezza è però ,come sempre, fuggevole: mentre una piramide bella ed elevata umenta progressivamente la propria altezza sino a quando non crolla, lungo il pendio, più a monte, gli agenti atmosferici ne stanno frattanto modellando una nuova.Diventerà quest'ultima addirittura più grande e più bella di quella destinata alla distruzione? Non possiamo saperlo.Forse, fra diversi anni, potremo constatarlo di persona, forse no. Esistono comunque enormi depositi morenici, dai quali scaturiscono di continuo nuove piramidi: esse potranno essere un giorno ammirate dai nostri nipoti o pronipoti, che avranno l'occasione di riflettere su questo affascinante trascorrere e divenire.
  18. 3 Un capitolo un po' arido. Una particolarità del porfido è rappresentata dalle sue fessurazione, la cui origine viene fatta risalire dai geologi soprattutto alla solidificazione relativamente rapida sostenuta dalla roccia. Dalla fine dell'era glaciale questa roccia ha subito solo in minima parte un disfacimento da parte degli agenti atmosferici, viene cosi spesso a mancare la fanghiglia per colmare queste fessurazione e l'acqua piovana penetra industurbata attraverso le numerose spaccature e fessure sotterranee , raccogliendosi in profondità. Da lì riemerge in piccole fonti sulle pendici est, sud ed ovest della montagna , rimanendo però inutilizzabile per quanto attiene all'altopiano. Questo è il motivo per cui il Renon è uno dei territori alpini piu secchi dell'intero arco alpino. Normalmente le fonti presenti sono appena sufficienti per il rifornimento dell'acqua potabile , l'agricoltura e l'allevamento soffrono spesso, in anni di siccità, di drammatica carenza d'acqua
  19. 2 Sulle tracce degli imperatori. Una strada che molti anni dopo avrebbe assunto non a caso, il nome di strada degli imperatori, si inerpicava sulle pendici del Renon già ai Tempi dei Reti. Anche se il loro numero preciso non è conosciuto , è però sicuro che molte delle 60 spedizioni imperiali dirette a Roma nel Medioevo hanno dovuto transitare necessariamente per questa scomoda carrareccia. Non avevano altra alternativa, essendo allora intransitabile il più breve percorso attraverso le gole dell'Isarco. La salita all'altopiano del Renon perse d'importanza a partire dal 1480, in seguito all'ampliamento della cosidetta Strada Kunter che permetteva finalmente un veloce e comodo transito nel fondovalle. La Strada degli imperatori ricevette nuovo slancio attorno al 1550, quando divenne moda, fra le famiglie dei nobili, dei commercianti e dei borghesi della città di Bolzano, sfuggire alla calura estiva e dedicarsi alle piccole gioie offerte dalla vita nei freschi.
×
×
  • Crea Nuovo...

Informazioni importanti

By using this site, you agree to our Terms of Use (privacy).