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Domenica, la notte piove forte e nel letto sento la ninna nanna che più mi piace, dormo oltre la solita ora, piove, niente orto, la zia mi chiede affacciandosi alla porta se vado a pranzo da mia sorella, ci penso, dico: no, oggi non ci sono. Son le 10:00 mi vesto da pioggia, prendo la digit subacquea, lo zaino e parto. Piove forte, dopo aver visto il radar ho la certezza che non smetterà, ma non son previste fulminazioni, perfetto. Quando esco da solo informo sempre un amico su dove vado, la chiamata di marcone capita a fagiolo.... salgo e salendo i corsi d'acqua mi dicono che giorno sarà.
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Una notte insonne, il bisogno di “prendere aria”, e la macchina sterza verso la mia valle. Il cielo è terso, ma lassù la nebbia si appoggia alla montagna e nelle vallate interne dominerà per quasi tutto il giorno. Io lascio la macchina in basso ai castagneti, così da salire pian piano nella valle nascosta, non guardo i funghi se non per far due foto al volo. Ed eccomi, da solo, nel mio Bosco preferito. I cercatori non vengono quassù, pochi funghi, in luoghi scomodi, ed io felice posso ricevere il dono del Bosco in solitaria, fatto di rumori, odori, luci, colori, e loro i nostri amici funghi. Il percorso che faccio è quello delle carbonaie, l’ho ricostruito in anni ed anni di frequentazione, prendendo spunto dai vecchi sentieri delle carbonaie che si visualizzano bene soltanto in inverno, con la neve, me l’ha insegnato il Drago. Faccio i tre ruscelli principali, racchiusi in delle forre dall’aspetto “dantesco”, laggiù trovo “l’abbraccio” un intreccio di due faggi, avvinghiati da sempre, li ho fotografati tante volte, subito dopo di loro risalgo e trovo sempre un fungo sotto un faggetto, l’altra sera mentre lo mangiavo (l’ho riconosciuto sulla piastra) pensavo a quante generazioni di funghi della sua “fungaia” ho mangiato, ed in quanti diversi modi l’ho trovato…… poi il cervo mi saluta alla cannicciata grande, sento le sue corna sbattere e lo vedo saltare di là dal fosso, più tardi i cinghialetti mi taglieranno la strada in una strana carovana dove sembravano tutti collegati come vagoni di un trevo. Mi siedo più volte, ascolto più volte, e provo a riprendere quel luogo, così adesso, quei suoni, quelle luci, quei colori, li offro a voi sperando di farvi provare anche una piccola parte della mia mattina Apasseggionelbosco. Un saluto ed una dedica speciale ai tanti amici che sto trascurando….. :hug2: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xcSjkIClxIs